Visualizzazione post con etichetta Tecnologia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Tecnologia. Mostra tutti i post

martedì 25 ottobre 2016

Energia: riscaldamento, online la guida ENEA per aumentare l'efficienza e risparmiare in bolletta

In occasione dell’accensione dei termosifoni che scatta dal 15 ottobre nei 4.300 comuni della zona climatica “E”, che comprende grandi città come Milano, Torino, Bologna e Venezia, l’ENEA ha messo online (www.enea.it)  una nota per ricordare alcune semplici regole per la corretta manutenzione della caldaia ai fini della sicurezza, per la contabilizzazione del calore e per risparmiare sulla bolletta ed  evitare sprechi di energia o multe per non aver rispettato le previsioni di legge.

 


La regola numero uno riguarda la sicurezza, ovvero la correttamanutenzione degli impianti,fondamentale per consumare e inquinare meno eper evitare sanzioni. Infatti, un impianto ben regolato e ben manutenuto consuma e inquina meno e chi non effettua la manutenzione prevista dal DPR 74/2013, rischia una multa non inferiore a 500 euro. Utili indicazioni sono disponibili nella Guida per l’esercizio, controllo e manutenzione degli impianti termici, realizzata dall’ENEA nell’ambito delle attività di informazione e formazione del Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Unione Nazionale Consumatori, Adiconsum, Assoclima, Assotermica, Confartigianato, Federconsumatori e il mensile il TEST.
La regola numero due è applicare le valvole termostatiche, apparecchiature che aprono o chiudono la circolazione dell’acqua calda nel termosifone e consentono di mantenere costante la temperatura impostata, aiutando a concentrare il calore negli ambienti più frequentati e a evitare sprechi. Il Decreto Legislativo n.102/2014, che ha recepito la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, rende obbligatoria l’installazione di sistemi di contabilizzazione e termoregolazione e l’adozione di un determinato criterio di ripartizione dei costi. Per evitare le sanzioni previste dalla legge è necessario mettersi in regola entro il 31 dicembre 2016. Per maggiori informazioni: Vademecum termoregolazione e contabilizzazione del calore.
Una terza regola riguarda il controllo della temperatura e l’uso dei cronotermostati, dispositivi elettronici che consentono di regolare temperatura e tempo di accensione in modo da mantenere l’impianto in funzione solo quando si è in casa. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura di 20 - 22 gradi, ma 19° sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Attenzione, inoltre, perché ogni grado abbassato si traduce in un risparmio dal 5 al 10 per cento sui consumi di combustibile. Altra regola importante è il controllo delle ore di accensione. Il tempo massimo giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. Per i comuni in fascia “E” al via da domani il massimo sono 14 ore.
Schermando le finestre la notte - chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti - si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.Inoltre è opportuno evitare di apporre ostacoli davanti e sopra i termosifoni, in quanto mettere tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria disperde calore ed è fonte di sprechi. Inoltre attenzione a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, evitando inutili dispersioni di calore. Altro ‘trucco’ semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore è quello di installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone
Impianti di riscaldamento innovativi. Se l’impianto ha più di 15 anni, conviene valutarne la sostituzione ad esempio con le nuove caldaie a condensazione, le pompe di calore, o con impianti integratidove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico e/o da una pompa di calore alimentata da un impianto fotovoltaico.
Usufruire degli ecobonus. Per gli interventi sulle caldaie è possibile usufruire degli ecobonus del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e del 55% per quella del patrimonio edilizio. Altri interventi soggetti a detrazione fiscale riguardano serramenti e infissi, pannelli solari, coibentazione e coperture, schermature solari e, da quest’anno, anche la building automation, vale a dire, l’insieme dei dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti termici.

mercoledì 15 luglio 2015

Detrazioni fiscali, entro quanto tempo possono avvenire i controlli da parte del fisco?

Controlli e detrazioni fiscali: il meccanismo della ripartizione in 10 anni delle detrazioni per ristrutturazioni non può allungare i tempi entro cui l’Agenzia delle Entrate può svolgere i controlli
La detrazione Irpef relativa alle spese di ristrutturazione ripartita in 10 anni non legittima l’estensione temporale del potere accertativo dell’Agenzia delle Entrate.
Lo ha chiarito la Ctr (Commissione tributaria regionale) Lombardia con la Sentenza n. 2597/49/2015 .
Nel caso in esame, un contribuente aveva impugnato una cartella emessa nel 2012, con la quale l’Agenzia delle Entrate aveva disconosciuto la quota (bonus detrazione fiscale 50%)  relativa a spese portate in dichiarazione nel 2007. Aveva, pertanto, proceduto alla richiesta della maggiore Irpef da parte del contribuente.
Il contribuente impugnava la decisione delle Entrate, dal momento che le spese erano state pagate con bonifico negli anni 2002 e 2003 e quindi erano scaduti i termini per i controlli.
La sentenza di primo grado aveva già dato ragione al contribuente.
Dopo l’appello dell’Agenzia delle Entrate, la Ctr Lombardia conferma quanto già espresso in precedenza, respingendo l’appello e ritenendo esaurito il potere di controllo da parte dell’ufficio.
Secondo la Ctr, dato che le opere erano state eseguite negli anni 2002 e 2003 (e che le dichiarazioni relative a tali periodi erano state presentate rispettivamente nel 2003 e 2004), il fisco avrebbe potuto disconoscere il beneficio della detrazione entro e non oltre il 31 dicembre 2007, con riferimento alle spese sostenute nel 2002, e fino al 31 dicembre 2008, in relazione alle spese sostenute nel 2003.
Invece, l’ufficio ha notificato l’atto al contribuente nel 2012, e quindi ben oltre i suddetti termini decadenziali, in violazione sia dell’articolo 43, comma 1, DPR 600/1973, in materia di controlli sostanziali e accertamento, sia dell’articolo 25, comma 1, lettera b) del DPR 602/1973 sui controlli formali.
Secondo i giudici regionali, inoltre, non ha alcuna rilevanza il fatto che il contribuente abbia portato in detrazione una quota di tali spese nel periodo d’imposta 2007.
Tale fatto, non può legittimare l’estensione temporale del potere di controllo dell’Agenzia delle Entrate.
Infine, secondo i giudici, l’impostazione delle Entrate genererebbe una disparità di trattamento rispetto ai contribuenti con più di 75 o 80 anni che hanno, in passato, rateizzato le spese in cinque o tre anni (prima che il decreto 201/2011 Salva-Italia uniformasse la rateazione in 10 per tutte le spese sostenute dal 2012).
La sentenza riguarda esplicitamente la detrazione per il recupero del patrimonio edilizio (36-50%), ma si può ritenere che le stesse conclusioni valgano anche per quella del 55-65% per la riqualificazione energetica degli edifici.

giovedì 12 marzo 2015

Dall'Enea, 3 esempi di calcolo semplificato determinare il risparmio di energia primaria

L'Enea ha recentemente pubblicato 3 nuovi esempi di calcolo semplificato al fine di ottenere un risparmio annuo dell'energia primaria.
Gli esempi riguardano l'installazione di:

  • una caldaia a condensazione unifamiliare a 4 stelle
  • pompa di calore elettrica per la produzione di acqua calda sanitaria
  • pompa di calore elettrica ad aria esterna
Riproponiamo brevemente i 3 esempi predisposti dall'Enea e i risultati ottenuti.

Esempio 1
Determinazione del risparmio di energia primaria ottenuto attraverso la sostituzione di un generatore di calore standard con l'installazione di una nuova caldaia a condensazione, alimentata a gas naturale a servizio di un appartamento inferiore ai 100 mq
Attraverso il metodo di valutazione standardizzato (metodologia adottata dall'AEEG per l'applicazione dei decreti ministeriali per l'efficienza energetica 20 luglio 2004) viene riportato in tabella il valore del risparmio specifico ottenuto dopo l'intervento di sostituzione, in relazione al tipo di utilizzo (riscaldamento o riscaldamento+acs) e alla località di installazione (zona climatica di appartenenza: A, B, C, D, E, F).
Ecco alcuni esempi di risparmio:
  • in zona climatica B (Palermo) con il solo riscaldamento il risparmio annuo è di 163 kWh;
  • in zona climatica D (Roma) con il solo riscaldamento il risparmio annuo è di 489 kWh, con riscaldamento e acs è di 780 kWh;
  • in zona climatica E (Bolzano), invece, il risparmio con riscaldamento e acs è di 1070 kWh.


Esempio 2
Determinazione del risparmio di energia primaria ottenuto attraverso la sostituzione di un generatore di calore standard con pompa di calore elettrica per generazione di acqua calda sanitaria
Vengono, anche in questo caso, riportati in tabella i valori del risparmio in relazione alle zone climatiche (A, B, C, D, E) e al COP dell'apparecchio.
Ecco alcuni esempi di risparmio:
  • con COPN di 3,5 il risparmio in zona A/B è di 1290 kWh;
  • con COPN di 2,9 il risparmio in zona D è di 1069 kWh;
  • con COPN di 2,5 il risparmio in zona E è di 790 kWh.
 

Esempio 3
Determinazione del risparmio di energia primaria ottenuto con la sostituzione di un generatore di calore standard con pompa di calore elettrica ad aria esterna, al servizio di un'unità immobiliare al di sotto dei 100 m²
In questo esempio il risparmio è dato in relazione sempre alla zona climatica (A, B, C, D) e al rapporto S/V(m-1).
Ad esempio:
  • in zona A/B con 0,2 S/V[m-1] il risparmio è di 244 kWh
  • in zona C con 0,5 S/V[m-1] il risparmio è di 1069 kWh
  • in zona D con 0,9 S/V[m-1] il risparmio è di 2627 kWh
 


Per ciascuno dei 3 esempi vengono, inoltre, riportate le norme tecniche da rispettare.
Scarica qui i 3 nuovi esempi di calcolo

sabato 24 gennaio 2015

Arriva la Generazione di Termostati Intelligenti


Una casa mediamente spende 1.000-1.500 € all’anno su bollette energetiche e circa la metà di questo importo va verso il riscaldamento e il raffreddamento. Quando un termostato programmabile viene impostato e usato correttamente, il proprietario di una casa può risparmiare fino al 10% del totale all’anno. Ma il problema è che praticamente tutti abbiamo un termostato programmabile in casa ma o non siamo capaci di usarlo o di programmarlo. Nest Labs, una start-up di Palo Alto mira a risolvere questo problema con un nuovo termostato semplice, elegante, intuitivo e intelligente.

Tony Fadell, ex dirigente di Apple e fondatore di Nest Labs dichiara in un’intervista al New York Times: “Abbiamo creato questo termostato in line con la prima generazione di iPhone, in cui la facilità d’uso la fa da padrone e i risultati sarà molto facile vederli”. Si chiama Nest, “impara ricordando” la regolazione della temperatura che viene registrata nel tempo (dopo la prima settimana di utilizzo piena). Esso crea una pianificazione personalizzata in grado di essere rettificata manualmente e mostrando il possibile risparmio energetico visualizzando nel tempo se necessario abbassare la temperatura o alzarla leggermente. Nest può essere regolato da remoto tramite un computer o uno smartphone.

Nest promuove così la nuova generazione di termostati che utilizzano una batteria ricaricabile agli ioni di litio e uno schermo LCD. Pienamente conforme a tutte le normative RoHS, quindi privo di arsenico, mercurio o PVC. Un prodotto davvero interessante sia nella progettazione sia nella semplicità con cui viene comunicato.



mercoledì 29 ottobre 2014

Il mondo dei fari e dell'illuminazione a LED

Cos'è un LED

L'acronimo LED (Light Emitting Diode) indica in elettronica un "diodo ad emissione luminosa" ovvero un dispositivo che sfruttando le proprietà ottiche di alcuni materiali semiconduttori produce luce grazie al fenomeno dell'emissione spontanea di fotoni dovuta alla ricombinazione di coppie elettrone-lacuna.

Struttura e funzionamento.

 I LED sono dei diodi a giunzione p-n, costituiti da un sottile strato di materiale semiconduttore, con "drogaggi" di diversa natura, cioè di tipo n per gli elettroni e p per le lacune.

Se vengono sottoposti ad una tensione diretta, per ridurre la barriera di potenziale della giunzione, gli elettroni della banda di conduzione del semiconduttore si ricombinano con le lacune della banda di valenza emettendo in tal modo energia sotto forma di fotoni.

Una buona parte di questi fotoni può sfuggire dal chip grazie al suo ridotto spessore, generando luce di diversa frequenza a seconda della natura del semiconduttore utilizzato.

Attualmente i LED sono realizzati in GaAs (arseniuro di gallio), GaP (fosfuro di gallio), GaAsP (fosfuro arseniuro di gallio), SiC (carburo di silicio) e GaInN (nitruro di gallio e indio).
 

La luce dei LED.

 


Il colore della luce emessa da un LED dipende dalla distanza in termini energetici tra elettroni e lacune del semiconduttore ed è generalmente in relazione con il valore della cosiddetta “banda proibita” del semiconduttore stesso.

Scegliendo in modo preciso il tipo di semiconduttore è possibile dunque determinare la lunghezza d'onda dell'emissione di picco dei fotoni, l'efficienza nella conversione elettro-ottica e quindi l'intensità luminosa in uscita.

Illuminare con i LED

I LED possono emettere luce “continua” o ”intermittente”, quest’ultima ottenibile attraverso circuiti astabili o con LED intermittenti.

Per l'illuminazione all'interno degli edifici è necessario comunque avere a disposizione diverse tonalità di colore in luce bianca. Questo ha portato i produttori a differenziare i dispositivi di illuminazione a LED in base alla temperatura di colore, introducendo sul mercato lampade classificabili in 6 fasce di temperatura, dai 2700 K agli oltre 8000 K.

I LED sono di conseguenza sempre più utilizzati in illuminotecnica.

Grazie a nuove tecnologie sempre più performanti, questi dispositivi stanno via via sostituendo, anche in ambito domestico, le sorgenti di luce tradizionali quali lampade ad incandescenza, alogene o fluorescenti.

L’efficienza luminosa, ovvero il rapporto tra quantità di luce emessa rispetto al consumo (lm/W), delle lampade LED ha ormai raggiunto picchi di 120 lm/W rispetto ai 3 lm/W misurati all’inizio della ricerca in questo campo e soprattutto rispetto ai 10-19 lm/W di una lampada ad incandescenza, ai circa 12-20 lm/W di una lampada ad alogeni e ai circa 50-110 lm/W di una fluorescente lineare!

Per meglio valutare le potenzialità di questa tecnologia ecco elencati di seguito i principali vantaggi nell’utilizzo dei LED per l’illuminazione:

  •     durata di funzionamento (i LED ad alta emissione arrivano a circa 10-50.000 ore);
  •     costi di manutenzione-sostituzione ridotti;
  •     elevato rendimento (se paragonato a lampade ad incandescenza e alogene);
  •     luce pulita perché priva di componenti IR e UV;
  •     facilità di realizzazione di ottiche efficienti di plastica;
  •     flessibilità di installazione del punto luce;
  •     possibilità di un forte effetto spot (sorgente quasi puntiforme);
  •    funziona in sicurezza perché a bassissima tensione (normalmente tra i 3 e i 24 Vdc);
  •     accensione a freddo (fino a -40 °C) senza problemi;
  •     insensibilità a umidità e vibrazioni;
  •     assenza di mercurio;
  •     durata non influenzata dal numero di accensioni/spegnimenti.
  •    possibilita' di creare apparecchi illuminati di nuova foggia per via delle dimesioni ridotte


Una curiosità...

Anche se non è molto noto i LED se colpiti da radiazione luminosa nello spettro visibile, infrarosso o ultravioletto (dipendentemente dal LED utilizzato come ricevitore) producono elettricità esattamente come un modulo fotovoltaico. I LED di colore blu e infrarosso producono tensioni considerevoli. Questa particolarità rende possibile l'applicazione dei LED per sistemi di ricezione di impulsi luminosi. Intorno a questa proprietà sono stati sviluppati molti prodotti industriali come sensori di distanza, sensori di colore, sensori tattili e ricetrasmettitori.